mercoledì 6 maggio 2009

IO SONO LUCE DEL MONDO


"IO SONO LA LUCE DEL MONDO: CHI SEGUE ME, NON CAMMINERÀ NELLE TENEBRE, MA AVRÀ LA LUCE DELLA VITA" (GV. 8, 12)

Spunti di riflessione da Don Fabio Bartoli, Referente Ecclesiale per la Comunità Maria

Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose,/ e la notte era a metà del suo corso,/ la tua parola onnipotente dal cielo,/ dal tuo trono regale, guerriero implacabile,/ si lanciò in mezzo a quella terra di sterminio,/ portando, come spada affilata, il tuo ordine inesorabile. (Sap. 18,14-15)

Ho sempre amato particolarmente questo versetto del libro della Sapienza, che ci mostra l’irrompere della Parola di Dio nella storia, come quando si spalanca una finestra in una stanza buia, allora oggetti e concetti che credevamo familiari e acquisiti si mostrano all’improvviso per ciò che sono davvero.

In tutte le lingue del mondo le tenebre sono sinonimo di dubbio, inganno, immobilità, morte (quando non sappiamo che cosa fare non diciamo forse che “brancoliamo nel buio”?) e la luce all’opposto simboleggia sempre la certezza, la verità, la vita (una buona idea è sempre una “idea luminosa”).

Non sorprende quindi che in ebraico, la lingua della Bibbia, la luce sia diventata sinonimo della fonte per eccellenza di verità, vita e certezza, ovvero la parola di Dio, sono innumerevoli i testi biblici in cui la Torah e/o la Parola di Dio sono paragonati alla luce che splende nelle tenebre (Cfr. ad esempio Sal. 118,105). Con questa analogia il pio ebreo vuole esprimere il fatto che solo chi fa la volontà di Dio vive nella sicurezza di chi comprende se stesso, il mondo e la vita.

Quando Gesù quindi si riferisce a se stesso come la luce sta dicendo una cosa che alle orecchie di un ebreo è comprensibilissima e al tempo stesso inaudita. Egli sta dicendo “Io, io in persona sono la Parola di Dio”.

Questa Parola allora suona in un modo speciale per tutti coloro che sono nelle tenebre, per chi non ha speranza, per chi è nel dubbio e nell’angoscia, per chi non riesce a “vedere la fine del tunnel”: non devi cercare la luce, è la luce che ti è venuta incontro.

Tanti ti hanno promesso l’lluminazione al termine di un lungo e difficile cammino di iniziazione, e forse hai anche provato a seguire qualcuno di questi percorsi più o meno esoterici, ma qui c’è Altro: la Luce non è il punto di arrivo del cammino, ma il suo principio e tutto ti è dato gratuitamente, niente notti di veglia su libri incomprensibili, niente penitenze assurde, tutto ti è dato in anticipo, basta solo accettarlo e credere in Colui che viene a te come la Luce.

Certo, la Nostra Luce non sta ferma, la Parola di Dio cammina, anzi corre, e se non vogliamo ricadere nelle tenebre allora anche noi dobbiamo corrergli dietro (“chi segue me non cammina nelle tenebre” Gv. 8,12). Corre la Parola, corre Gesù, e dove va? Non è forse la luce del mondo? Ecco perché non può restare ferma la luce, perché ha fretta, perché deve arrivare a tutti, perché deve diventare la luce di tutti.

Seguire Gesù non è soltanto imitarlo, ma soprattutto assumersi la sua missione, farsi carico anche noi del compito di essere luce per quel frammento di mondo che ci circonda. Certo noi non siamo la luce eppure la luce è in noi, brilliamo per così dire di luce riflessa, se Gesù è il sole noi siamo la luna del mondo.

Togliamo allora da noi ogni impurità, per poter essere specchi autentici della Luce che è Gesù è indispensabile che Lui sia la fonte di ogni nostro pensiero e di ogni nostra azione. Ogni scelta e decisione abbia in Gesù il suo inizio e la sua fine, il suo principio e il suo compimento.

Il secolo che si è appena concluso è stato definito “il secolo dei martiri”, ed in effetti nel solo XX secolo ci sono stati più martiri di quanti ce ne siano stati nei precedenti 19 secoli di storia cristiana sommati. Il sec. XXI non sembra essere iniziato i modo diverso, per fortuna mentre la notte sembra a metà del suo corso, cioè nel momento in cui è più fonda e buia, ancora una volta la Parola di Dio, come un guerriero invincibile irrompe nella storia, formando amici di Dio e profeti. Si moltiplicano così attorno a noi le sentinelle del mattino (secondo la felice espressione di S.S. Giovanni Paolo II).

Anche la Comunità Maria evidentemente vuole essere tra queste “sentinelle” e quindi assume volentieri su di sé la missione dell’annuncio e della testimonianza, che del resto ha da sempre nel suo DNA.

Ora la scelta sta a te che mi leggi, prego perché tu abbia il coraggio di seguire Gesù e diventare anche tu un “portatore di luce”.

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