sabato 23 maggio 2009

ACCETTARE LE SOFFERENZE CHE CI CAPITANO PER AMORE DI GESU


Una volta Santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe si trovava gravemente ammalata: dolori acutissimi le tormentavano il povero corpo, già tanto provato dalle astinenze e dai digiuni e, a causa della febbre alta, le sembrava che un fuoco inestinguibile e crudele le bruciasse la fronte; non vi era un momento in cui il dolore la lasciasse in pace.
Ad un certo momento, sfinita dalla sofferenza, d'addormetò di un sonno profondo. Fece allora un sogno che le sembrò una visione: vide intorno a sè una campagna deserta, ricoperta di molta neve che continuava a cadere. Girò intorno lo sguardo: nessuno. Scorse soltanto lontano una capanna tutta coperta di neve, da cui usciva un piccolo raggio di luce. Avvicinatasi al misero tugurio, la Santa si fermò sulla soglia, senza entrare. Guardando all'interno della capanna, vide la Vergine Santissima, tutta splendente di luce, che vegliava accanto ad una culla dov'era Gesù Bambino. La Santa ebbe poi un sussulto, vedendo che la piccola culla ove giaceva il Figlio di Dio era formata di spine; pregò allora Gesù Bambino di non muoversi, per non pungersi con quelle spine acutissime. Poi, ricordandosi delle sofferenze che stava patendo in quei giorni, rivolta alla Madonna disse: "Che male ho fatto io, per vedermi così abbandonata dal vostro Santissimo Figlio?". Dalla sua culla fatta di spine, Gesù le rispose: "Ed io, che male ho fatto per essere così tormentato? Solo l'amore per le anime mi ha ridotto in questo miserabile stato! Eppure io non mi lamento...., perchè tu allora ti rammarichi tanto per il tuo soffrire?".
A queste parole del Bimbo Gesù, Francesca decise di sopportare con più umile ed amorosa rassegnazione le sue sofferenze.

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