venerdì 20 febbraio 2009

BENIGNI HA TOPPATO! OSCAR WILDE AVREBBE DATO RAGIONE A POVIA!


Ma Oscar Wilde avrebbe dato ragione a Povia
Promuovere la libertà di scelta.
Comunicato stampa del Gruppo Lot di Luca Di Tolve

di Tempi

Ogni essere umano ha diritto di vivere e di rivendicare un'identità gay, oppure ha diritto, se vuole, di sviluppare il proprio potenziale eterosessuale. La vera violenza è impedire la libertà di scelta perché gli orientamenti sessuali possono essere cambiati. La stessa Organizzazione mondiale della sanità, se è vero che considera l'omosessualità una variante naturale dell'orientamento sessuale, è anche vero che considera un diritto cambiare il proprio orientamento sessuale quando esso è egodistonico, ovvero non desiderato.

L'OMS reputa indispensabile il rispetto della libertà e dell'autodeterminazione della persona in merito al proprio orientamento sessuale. (OMS, ICD-10 n. F66 1)

La stessa polemica del movimento gay contro la canzone di Povia (che parla del percorso di crescita di un giovane oltre l'omosessualità) dimostra come venga aggredito l'inalienabile diritto di scegliere e cambiare il proprio orientamento sessuale. Sembra che il movimento gay abbia addirittura preteso la riparazione preventiva del "sacrilegio" compiuto da Povia con la lettura, da parte di Roberto Benigni, di una corrispondenza sulla passione omosessuale fra Oscar Wilde e un suo amico. Per chi conosce la storia di Oscar Wilde e di sua madre questo è un vero boomerang che si ritorce contro l'ideologia di tanti movimenti gay che pretendono di costruire il DOGMA dell'immutabilità degli orientamenti sessuali finendo per ledere il fondamentale diritto alla libertà di scelta in merito agli orientamenti sessuali. Infatti, proprio la storia di Wilde dimostra che gli orientamenti sessuali non riguardano l'essenza biologica e immutabile di una persona ma sono varianti dell'apprendimento durante le fasi di formazione psicologica dell'identità.

LA VITA DI OSCAR WiLDE, AL CONTRARIO DELLE INTENZIONI, DA' PIENAMENTE RAGIONE PROPRIO AL MESSAGGIO CONTENUTO NELLA CANZONE DI POVIA.
La vita di Oscar sin dall'infanzia fu oppressa e segnata dai capricci di una madre intrusiva e dominante e dalla assenza della figura paterna, fra l'altro priva di ogni carisma.
La madre copriva il piccolo e sensibile Oscar di un amore ossessivo, sopravvalutandolo in ogni occasione e amava sempre vestirlo con abiti femminili.
Inutile chiedersi quale influenza ebbero il viscerale e ossessivo amore materno e le strane tendenze di "Speranza" verso questo bimbo che lei orientava verso la femminilità e verso l'identificazione con se stessa.

Ed ecco il video del Luca di cui parla Povia:
http://www.tempi.it/il-caso/005031-luca-era-gay

Su questa STORIA VERA è scattata la censura preventiva ed oscurantista delle organizzazioni gay. Una storia così in Italia non si può, non si deve raccontare. Va bene la Tatangelo che ci canta del suo amico gay e delle sue sofferenze. Non va bene un Povia che osa raccontare la storia del suo amico Luca che da gay diventa eterosessuale. La violenza non l'ha fatta Povia...ma l'hanno fatta a Povia!

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