domenica 25 gennaio 2009

L'IMPORTANZA DELLA PAZIENZA




Dice Gesù:
«Pazienza e ubbidienza sono due grandi virtù. Pazienza porta seco pace, pazienza porta seco amicizia con Dio, rispetto a Dio, carità verso i prossimi, salute spirituale e fisica e benedizioni celesti.
L’impaziente è inquieto. Nell’inquietudine non vi è Dio, il quale si fa sentire solo nella pace del cuore. Anche un cuore addolorato può essere in pace. La pace vi è quando vi è rassegnazione. Ma nel cuore che si irrigidisce al volere eterno e all’urto delle cose comuni vi è sempre sforzo, sofferenza, inquietudine.
Valesse l’irrigidirsi e il puntarsi come muli restii a deviare a favore proprio le cose, anche le più umili cose! Ma no, figli! Quelle umane non si piegano: vi piegano più duramente con rigore di leggi o di superiori, se fate resistenza. Quelle soprannaturali è più facile si modifichino davanti ad un vostro filiale e remissivo piegarsi che non davanti ad un protervo ribellarsi.
L’impaziente diviene irrispettoso a Dio. Facile passare, per lui, a pensieri, atti e parole che mai dovrebbero sorgere da un cuore di figlio e suddito rispetto alla paternità e maestà di Dio. L’impaziente è superbo. Si crede più giusto di Dio e di chi lo dirige, e vuole fare da sé. L’impaziente trascende a sgarbi con il prossimo, facendo il prossimo responsabile del ritardo nell’avere ciò che vuole. L’impaziente lede la sua salute spirituale offendendo la carità verso Dio e verso il prossimo, e lede la salute fisica perché ogni rovello deprime l’organismo L’impaziente chiude con la diga della sua ribelle impazienza i fiumi delle benedizioni celesti.

Maria Valtorta


Da: I Quaderni del 1944 , 11 ottobre, ed. CEV


-->

Nessun commento: