martedì 23 settembre 2008

LA MEDITAZIONE DELLA PASSIONE DI CRISTO CI ALLONTANA DAI PECCATI

Tommaso da Kempis dice: « La passione di Cristo meditata, è un tesoro preziosissimo nascosto in Dio, è la pienezza d'ogni virtù, è la perfezione della religione, è la somma di tutta la santità, è il com­ pendio di tutti i beni » ( 11 ).

Origene afferma : « Se contempliamo la passione di Cristo, diventiamo come impeccabili, poiché è tanto grande il vigore della passione di Gesù, che chi la tiene davanti agli occhi, e con devozione la conserva nella mente, diviene impeccabile ».

Santa Teresa esclamava : « Vedere Gesù Cristo in croce e peccare! Come è possibile? Conoscere in quelle pene, in quelle piaghe la gravita del peccato, e tornare di nuovo a commetterlo! Mio Dio! Chi sarà così stolto e perfido? » ( 12 ).
(10) De Passione.
(11) De passione Christi.
(12) Ribera, Vita della santa.

A san Filippo Neri, infermo a letto, venne portata una bevanda saporita. Appena l'ebbe presa in raano e gustata, esclamò: «Mio Gesù, tu in croce, ed io in letto con tanti conforti? Tu il fiele, l'aceto, e io delicate bevande? A te tante pene ed amarezze, e a me tante delicatezze? ». Ciò detto, scoppiò in lacrime, e allontanò da sé la ristoratrice bevanda.

Il venerabile Luigi Blosìo ammoniva: «Meditate l'umanità del Signore, le sue pene, la sua morte, e diventerete anime spirituali, uomini di virtù, odiatori non solo del peccato mortale, ma anche di ogni peccato veniale » (13).

San Bonaventura osserva: « La contemplazione della passione di Gesù disumana l'uomo, lo solleva so­pra di sé, lo fa diventare un essere divino » ( 14 ).

L’amarezza della passione di Cristo guarisce la cecità della lussuria. Un saggio ha detto che la memoria del Crocifisso crocifigge il vizio... Il momentaneo diletto della carne devi immergerlo nell’amarezza della passione di Cristo. Prendi, perciò, la tua carne, che così affettuosamente nutri - senza sapere che non vi è peste più efficace a far del male quanto questo nemico - e immolala a Dio.

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