venerdì 19 giugno 2009

LA DEVOZIONE DI RIPARAZIONE VERSO IL SACRO CUORE DI GESU'


“Fa’, mio Dio, che offrendo al Cuore di Tuo Figlio, la devozione della nostra vita cristiana, sappiamo soddisfare degnamente al dovere della riparazione” (Preghiera nella Solennità del Sacro Cuore di Gesù).

Venerdì 19 giugno 2010, solennità del sacratissimo cuore e giornata della santificazione sacerdotale di Gesù, il pontefice Benedetto XVI aprirà lo speciale anno sacerdotale. La preghiera della solennità del Sacro Cuore ci scopre uno degli aspetti di questa devozione, secondo il senso delle rivelazioni di Paray–le–Monial: lo spirito di riparazione dell’anima fedele ed amante del Cuore di Gesù per i peccati, gli oltraggi, specialmente le profanazioni del suo Divin Sacramento dell’Eucaristia, prova e dono ineffabile del suo amore. “L’amore non è amato” aveva detto la monaca visitandina Santa Margherita Maria. In tutto il suo Messaggio si avverte un rimpianto del Cuore di Gesù di non essere compreso, amato ...

... come sarebbe in diritto di attenderlo da parte degli uomini. Egli rivolge un appello per ottenere un amore più ardente e più generoso. Fa delle promesse di beni spirituali preziosi per chi praticherà questa devozione dei primi venerdì del mese facendo la santa comunione in stato di grazia… Infine, con un’insistenza commuovente, chiede la riparazione contro il male commesso.
L’Orazione traduce questo punto di vista con queste parole: “Soddisfare degnamente al dovere della riparazione”.
Riparare! Dopo il peccato, chiedere perdono. Dopo il male commesso e le sue conseguenze devastanti di colpa contro Dio, di scandali del prossimo, di abbassamento e di corruzione dell’anima colpevole e del suo ambiente familiare e sociale di vita, rimettere l’ordine in mezzo al disordine provocato. È questo riparare ma con un pensiero in più. Dio è un vivente. Cristo Dio col suo cuore amante, generoso è un Uomo come noi, sensibile all’amicizia, alla riconoscenza, al tradimento, all’ingratitudine. Da parte nostra la riparazione dopo l’offesa non è un atto posto su di un piano di astrazione, ma compiuto di fronte ad un Dio Padre, di un Uomo – il Cristo,Dio Incarnato, Redentore che s’è fatto nostro fratello e nostro amico riempiendoci dei suoi benefici spirituali fino ad elevarci ad una vera divinizzazione. È da Lui che siamo fatti figli di Dio per adozione e che possiamo così pretendere ad un’eredità di felicità eterna fino ad una partecipazione di conoscenza, d’amore, d’unione divina che ci sorpassa e rimane in diritto l’appannaggio di Dio solo.
Benefattore troppo sconosciuto, amico tradito, fratello stancato, Dio offeso, ecco i motivi che c’impongono la riparazione, quella della preghiera, della richiesta del perdono, quella dell’offerta del sacrificio, quella della Messa così eminentemente riparatore, quello dei nostri lavori, delle nostre prove, della nostra buona volontà. In modo particolare in quest’anno 2009 e 2010 vogliamo pregare e riparare per i peccati dei sacerdoti, che più di ogni altra categoria di peccatori, fanno addolorare il Cuore di Cristo a causa degli scandali che la vita di alcuni sacerdoti immorali e corrotti può causare.
Accetta, Signore Gesù, per il tuo Cuore adorabile, amante e ferito dalle nostre ingratitudini e dai nostri peccati, quest’omaggio della mia comprensione per le tue sofferenze d’amore per me. Vedi la contrizione delle mie colpe, il mio desiderio di consolarti nella tristezza della tua agonia, dalla pesantezza morale del peccato e dei peccatori, specialmente i sacerdoti scandalosi, dall’amore leale, fervente, agente che io vi dono con tutta la semplicità e la sincerità del mio affetto. Sii certo, o Cuore Divino, della mia risoluzione di generosità. Voglio fare uso dell’esperienza del mio passato, delle mie miserie, delle mie debolezze per servirti per il futuro con una fedeltà più intera, con una devozione interamente data alla tua causa, all’avvento del tuo Regno. Amen

don Marcello Stanzione

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